Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella

Morbillo

Il morbillo è una malattia altamente contagiosa che si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona infetta. Questo può avvenire tramite goccioline di saliva emesse con la tosse e gli starnuti, nonché attraverso il contatto indiretto con oggetti contaminati dalle secrezioni naso-faringee infette. Dopo un periodo di incubazione di circa 8-12 giorni, i sintomi del morbillo iniziano a manifestarsi. La malattia inizia con febbre alta, faringite, tosse, rinite e congiuntivite. Successivamente, si sviluppano le caratteristiche “macchie di Koplik” sulla mucosa orale, ovvero lesioni biancastre circondate da un alone rossastro e compare l’esantema maculo-papulare rappresentato da macchie rosse che si estendono dalle regioni retro-auricolari a collo, tronco e arti. 

Le complicazioni del morbillo possono essere gravi e pericolose. Le più comuni includono diarrea, polmonite, otite media (che può portare alla perdita dell’udito), congiuntivite con ulcere corneali (che possono portare alla cecità) ed encefalomielite. L’encefalomielite è una patologia neurologica di tipo infiammatorio a carico sia dell’encefalo che del midollo spinale. Si tratta di una complicanza rara che si verifica in circa 1 caso su 1000 malati di morbillo, ma presenta una mortalità elevata (15%) e può causare danni permanenti a circa un terzo dei sopravvissuti.

Un’altra complicanza rara ma grave del morbillo è la panencefalite subacuta sclerosante (PESS), una malattia neurologica incurabile che si sviluppa molti anni dopo l’infezione primaria da morbillo e porta a coma e morte entro pochi anni.

Inoltre, le donne in stato di gravidanza sono particolarmente suscettibili a gravi complicanze in caso di infezione, pertanto, è estremamente importante che siano protette dalla malattia attraverso la vaccinazione o il mantenimento di una copertura immunitaria adeguata.

Parotite

La parotite è una malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus che colpisce principalmente le prime vie aeree, come la faringe, la laringe e la trachea, nonché le ghiandole salivari, in particolare le parotidi.

Il virus della parotite si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con goccioline di saliva emesse da soggetti infetti tramite colpi di tosse e starnuti. La trasmissione può avvenire a partire da circa una settimana prima della comparsa dei sintomi e fino a diversi giorni dopo.

Dopo un periodo di incubazione compreso tra 16 e 18 giorni, si manifestano i primi sintomi: come febbre, malessere, inappetenza e cefalea e successivamente, si sviluppano i sintomi caratteristici della malattia. Il virus colpisce principalmente le ghiandole parotidi, che sono le più grandi ghiandole salivari situate sotto la mandibola e dietro le orecchie. L’aumento di dimensioni e il dolore intorno alle orecchie sono caratteristici di questa manifestazione clinica, da cui deriva il nome popolare “orecchioni”. È possibile che il virus colpisca anche altre parti del corpo, come il pancreas e i testicoli, soprattutto negli adolescenti o negli adulti. Ciò può causare complicanze come pancreatite o orchite.

In alcuni casi rari, la parotite può provocare complicanze gravi, come sordità, meningite ed encefalomielite.

L’infezione da parotite è particolarmente pericolosa se si verifica durante la gravidanza e può causare un aborto spontaneo. 

Rosolia

La rosolia è una malattia infettiva acuta esantematica causata da un virus e si trasmette principalmente per via aerea, attraverso goccioline di saliva emesse da soggetti infetti tramite colpi di tosse e starnuti o per via materna (trasmissione verticale). 

Dopo un periodo di incubazione di circa due settimane, compaiono i sintomi della rosolia che includono la comparsa di piccole macchie rosa sulla pelle, accompagnate da febbre alta o moderata e infiammazione dei linfonodi della nuca e del collo.

La rosolia può causare complicanze, soprattutto negli adulti, quali artralgie (dolori articolari) o artrite e encefalite (infiammazione del cervello).

La rosolia è un’infezione particolarmente pericolosa durante la gravidanza, soprattutto se si verifica nel primo trimestre. In questi casi, il virus può trasmettersi al feto e causare la cosiddetta “sindrome da rosolia congenita“. Circa il 15% dei casi di infezione da rosolia durante la gravidanza può portare all’aborto. Se la gravidanza prosegue fino al termine, il bambino può nascere con gravi disabilità, tra cui cataratta, malformazioni cardiache, sordità, ritardo mentale e microcefalia (ridotta dimensione del cranio e del cervello).

Varicella

La varicella è una malattia altamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster. Tale virus si diffonde facilmente da persona a persona attraverso il contatto diretto con le vescicole tipiche della malattia o tramite goccioline di saliva emesse con colpi di tosse e starnuti da soggetti infetti.

La malattia è caratterizzata da febbre, cefalea, debolezza e nausea, ma il sintomo distintivo della varicella è l’esantema, che inizia sottoforma di piccole macchie rosse sul tronco e si diffonde in tutto il corpo. Successivamente, le macchie si trasformano in vescicole piene di liquido che si rompono e formano croste. Le lesioni compaiono in ondate, quindi contemporaneamente sono presenti macchie, vescicole e croste. Di solito, le vescicole guariscono senza lasciare cicatrici, ma il grattamento dovuto al prurito può causarne la comparsa. 

La varicella di solito ha un decorso benigno, ma quando colpisce soggetti immunodepressi o donne in gravidanza può portare ad alcune complicanze. Nei casi in cui le donne non siano protette (cioè non abbiano ricevuto il vaccino o non abbiano avuto la malattia in precedenza), durante una gravidanza, il virus può essere trasmesso al feto attraverso la placenta. L’infezione durante la gravidanza può provocare parto prematuro o causare la sindrome da varicella congenita se contratta nelle prime settimane di gravidanza. I neonati affetti da questa sindrome possono sviluppare danni al sistema nervoso centrale e agli occhi, come encefalite, microcefalia, ritardo mentale e cataratta congenita.

Negli adulti, il virus della varicella può causare diverse complicazioni, tra cui danni renali, articolari, trombocitopenia (bassa conta dei piastrini) e, soprattutto, polmonite.

Dopo la guarigione dalla varicella, il virus varicella-zoster rimane latente all’interno delle terminazioni nervose. In seguito, può nuovamente manifestarsi, anche dopo molti anni, sotto forma di herpes zoster o “fuoco di Sant’Antonio”, ovvero un’eruzione cutanea dolorosa che segue il percorso di un singolo nervo e può causare dolore cronico.

Bibliografia

EpiCentro – Portale di epidemiologia per gli operatori sanitari [Internet]. Calendario vaccinale del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2018; [consultato il 20 settembre 2023]. Disponibile all’indirizzo: https://www.epicentro.iss.it/vaccini/calendario